Custodi dell’Antica Sapienza

Custodi

I miei interessi sono ogggi orientati verso un approccio di tipo integrato teso a favorire le sinergie tra culture occidentali e orientali, saperi antichi e contemporanei, in una prospettiva di superamento delle visioni limitanti.

dell’Antica

Dalla mia passione per l’antica cultura celtica ho percorso molta strada nella campo ricerca storica, spirituale, esoterica  e fatto molto lavoro su me stesso, anche se quella visione del mondo  resta il mio centro di gravità.

Studio con piacere per proseguire il mio percorso lungo la via sottile,  sperimentando continuamente nuove esperienze.

Sapienza

Oggi approfondisco temi legati alla cultura dei Nativi Americani, e all’immenso mondo della visione  Orientale, sempre più conscio che la via dello spirito e del misticismo venga oggi ripercorsa e trovi nuove giustificazioni nelle regole scientifiche della fisica quantistica.

Current Job:

Dopo aver fondato l’Associazione culturale “Custodi dell’Antica Sapienza” e aver per quattro anni organizzato e diretto artisticamente NovaAria il festival interceltico della provincia di Novara, proseguo con costanza i miei studi sull’argomento

Tutto iniziò quando mi capitò tra le mani, più vent’anni or sono, il libro: “La sapienza di Avalon. Alle fonti del pensiero celtico “, di Brian Bates, Rizzoli. Quella lettura fu, per me, una vera rivelazione.

Porte che erano rimaste da anni socchiuse, si spalancarono alla scoperta di un mondo, di un universo di conoscenze e di interessi di tale portata da cambiare radicalmente la mia filosofia di vita. Non erano concitti per me nuovi, ma fu la formalizzazione di una sensibilità e di una conoscenza intuitiva che era ben presente nel mio intimo da sempre, sopita, ma parte integrante dell’immaginario, quasi scolpita nel mio patrimonio genetico. 

Quando da ragazzo vagavo, spesso da solo, nei boschi della mia regione nativa, la Valle d’Aosta, sentivo una sorta di partecipazione emotiva con la foresta e i suoi abitanti, una sorta di comunione spirituale con il bosco e più in generale con la natura incontaminata. Avevo, allora come ora, la sensazione che questo vagare rappresentasse qualcosa in più del piacere del puro esercizio fisico.

Mi piace ora pensare che fosse una sorta di ritorno alle origini ancestrali di quella che io amo chiamare “Stirpe Celta”, la nostra origine di nativi europei. 

La lettura di questo libro diede voce, molti anni dopo, a quelle sensazioni giovanili e divenne per me una sorta di manifesto. Il libro di Bates, insieme al suo romanzo “la via del Wird”, purtroppo entrambi oggi quasi introvabili in Italia, sono una lettura che consiglio vivamente a tutti quelli che riusciranno a procurarseli.

L’eredità e il futuro

In un remotissimo passato, nell’Europa centrale, in quel tempo che appartiene alle culture senza documenti scritti, una comunità di etnie diverse, ma di credenze omogenee assunse l’identità di un popolo ben distinto. Le culture del mediterraneo definirono questo popolo con il nome di Keltoi.

Sicuramente tutta la trazione, i miti, le leggende, tutto il nostro immaginario collettivo affondano profondamente le radici in quel substrato culturale che rappresenta la base della nostra identità culturale.

In un’epoca in cui la contaminazione globale va soffocando e livellando i valori è indispensabile riscoprire la nostra eredità sopita. Questo significa non solo ritornare in possesso del nostro passato ma guardare con occhi nuovi alle questioni del nostro tempo, per cercare, una risposa alle  nostre inquietudini.

Benedizione Irlandese

Possa tu sempre avere
Mura che ti proteggano dal vento
Un tetto che ti ripari dalla pioggia
Un tè vicino al fuoco
Sorrisi sempre pronti ad accoglierti
Coloro che ami al tuo fianco
E tutto quello che il tuo cuore possa desiderare.

La cultura occidentale dispone oggi di tutti i vantaggi della scienza, della medicina, della tecnologia, eppure molti popoli rimasti primitivi sono in possesso di un modo di vivere in sintonia con l’animo e il pianeta. Romanticismo a parte, innanzi alla profonda crisi sociale, ecologica, politica e ancor peggio comportamentale e spirituale del nostro tempo  ci troviamo necessariamente a dover modificare il nostro atteggiamento, lo dobbiamo a noi e lo dobbiamo soprattutto alle nuove generazione. In questo senso, credo che una ragionata riscoperta dell’antica sapienza, possa essere realmente di aiuto, e costituire una traccia per il futuro.

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