La professione di designer mi ha dato molte soddisfazioni, ma si sa, le soddisfazioni raramente arrivano senza grossi sacrifici e tanto lavoro. Quando mi sono laureato in architettura al Politecnico di Torino, ho fatto con una tesi, redatta a due mani con il collega e anico franco Pagano, riguardante quella che allora, secondo me impropriamente, veniva definita “progettazione artistica per l’industria”. Una tesi che ha richiesto un lavoro lunghissimo, tanta passione, ma che mi ha regalato le prime vere soddisfazioni professionali. La tesi è stata voluta e seguita con professionalità e passione dai professori Luigi De Ferrari e Franco Bistagnino. In quel lavoro ho messo tutta il mio slancio per il design, fondendola con quello per la montagna e l’alpinismo. Si trattava di un ambizioso progetto di un bivacco fisso dalle caratteristiche avveniristiche. Quella tesi, assieme ai risultati del corso di studi valse una votazione finale di 110 e lode e una borsa di studio, oltre all’onore di vederla conservata in tutte le biblioteche delle facoltà di architettura d’Europa oltre ad una proposta di colloquio per assunzione da parte di Italdesign di Giugiaro e dal gruppo EFIM – Aluminia. Niente male come inizio. Data la mia personalità feci tutt’altro e, conseguita immediatamente l’abilitazione alla professione di architetto, mi diedi subito alla libera professione, a Novara dove nel frattempo mi ero trasferito. Volonteroso e convinto iniziai il tirocinio presso lo studio di un architetto, qualche mio progetto minore nel settore dell’edilizia e dell’arredo e persino una sontuosa tomba di famiglia, ma, la burocrazia, le pratiche catastali, le cose “piccole” mi annoiavano a morte. Così un bel giorno decisi di provare comi in passato a fondere le passioni con il lavoro. Funzionò di nuovo, credo perché il lavoro va fatto con passione! Per antitesi con la montagna che mi aveva partorito, in quegli anni fui preso dalla sacra e incontenibile passione per l’immersione subacquea e nel giro di pochi anni, divenni uno dei più giovani istruttori italiani della FIAS. Un giorno mentre guardavo il mare pensai: «Chissà se un’azienda che produce attrezzature subacquee potrebbe essere interessata ad un giovane designer che è anche un esperto subacqueo?». Scrissi immediatamente una lettera di presentazione alle tre aziende genovesi più rappresentative del settore. Mares, Technisub e CressiSub. Con mia grande sorpresa le prime due risposero prontamente con una telefonata e a distanza di una settimana eccomi a colloquio con il direttore tecnico della Mares e con il presidente di Technisub. Entrambi si dichiararono interessati ad assumermi subito ed io, senza capire bene perché, forse per la maggiore simpatia provata per l’interlocutore e per quelle cento mila lire in più propostomi come stipendio mensile, scelsi la Technisub. In pochi giorni mi trasferii a Genova ed eccomi catapultato nel mondo della progettazione e costruzione di quelli che fino ad allora erano gli affascinanti oggetti del mio desiderio; in altre parole un sogno. Prima ancora di entrare in azienda la direzione della Technisub mi chiese, quasi per scherzo, di “provare” a disegnare la nuova versione di una torcia storica dell’azienda la Vega. Fu così che, in pochi giorni, nacque nel mio studio di Novara, la Vega 2. La torcia subacquea che credo abbia incluso un riferimento nella storia dell’illuminazione subacquea sportiva e che ancora oggi a distanza di quasi trent’anni viene venduta con discreto successo. Così iniziò la mia carriera nel campo del disegno industriale e così, proseguì per sette anni, fino a quando anche quella situazione cominciò ad andarmi stretta, volevo provare a disegnare altre cose, esprimere ancora di più la mia creatività, sperimentarmi in prima persona. Forte del fatto che, in quella esperienza a contatto diretto con la produzione, avevo acquisito una montagna di nozioni rispetto alla progettazione dei materiali plastici e tanta esperienza pratica, quella che non si impara proprio sui banchi dell’università, mi licenziai e intrapresi l ‘avventura. Ancora una volta decisi di spiccare il volo e rischiare nuovamente con la professione di designer freelance. L’azienda non voleva proprio sentirmi di lasciarmi andare e così stipulaii il mio primo contratto da libero professionista. Avrei continuato a garantire il design all’azienda, ma nel frattempo avrei potuto svolgere la professione in altri settori. Questo accordo è durato diciassette lunghi anni, fatti di tantissimi progetti, tutti quelli che la ditta ha realizzato in questo periodo e tanti chilometri in macchina. Trasferitomi nuovamente a Novara iniziai una “lotta” con il mondo della consulenza e anche questa lunga parentesi si è rivelata, a posteriori, ricchissima di soddisfazioni. Ho creato per questo lo studio di disegno industriale e comunicazione: Omniproject Multimedia Workshop, e negli anni ho pensato, disegnato, ingegnerizzato, promosso e messo in produzione di numerosi prodotti industriali, per una lunga serie di clienti grandi e piccoli, tra questi: Rossignol, Dynastar, Spy, Roxy, Quiksilver, Zonca illuminazione, Civic illuminazione, IARP frigoriferi industriali, Shower pro, Drop, Paini, Graute ag Swiss, NDV Suisse, Frisone rubinetterie, F.lli Nolli, Angst Ppfister USA, Mettallurgica Gallina, AMCOR Group Israele, ecc. sino a progettare la carrozzeria di un elicottero biposto per un progetto sperimentale svizzero / tedesco. Nel frattempo trascinato, ancora una volta da una passione fattasi professione, quella della fotografia e le videoproduzioni, ho fondato una casa di produzione video, Aria edizioni digitali, ma questa è un’altra storia. Da alcuni anni sono ritornato al vecchio amore a tempo pieno, assumendo il ruolo dirigenziale di Direttore tecnico e Responsabile Ricerca e Sviluppo presso la Technisub. Questa, nel frattempo è cresciuta, divenendo parte integrante e leader nella progettazione, del gruppo Aqualung, il più grande mondo del settore delle attrezzature subacquee e per il nuoto, con i marchi Aquasphere e PHELPS. Con questo ultimo marchio, appena nato, grazie anche alla collaborazione di Michael Phelps, leggenda del nuoto, abbiamo sviluppato e costruito gli occhialini Xceed, con qual è l’atleta ha vinto cinque medaglie d’oro e un argento alle ultime olimpiadi. Che cosa riserverà il libro non scritto del domani? … vedremo … Le idee e la voglia ci sono ancora.


